Dopo quella del tesoro, delle autostrade o del quartiere, alla fine è arrivata anche lei: la mappa della chirurgia estetica del pene. Non serve per aiutare giovani inesperti a trovare il proprio membro virile, ma per classificare l’umanità in base alle dimensioni. Potrebbe sembrare un discorso da bar, ma in realtà la cosiddetta ‘sindrome da spogliatoio’ sta diventando sempre di più «un disagio portato agli estremi», come spiega il professor Alessandro Littara, andrologo chirurgo fondatore del Centro di medicina sessuale di Milano.

Interventi estetici maschili:

BOOM DELLE OPERAZIONI PER UOMINI.

E i numeri lo dimostrano: secondo i dati presentati all’ultimo convegno dell’Associazione europea di ringiovanimento chirurgico plastico ed estetico genitale (Arpleg), su 200 interventi effettuati nel 2010 più del 70% riguardano uomini. Hanno tra i 32 e i 55 anni, in prevalenza lavoratori indipendenti, liberi professionisti provenienti da tutta Italia, con tre tipologie di problemi: eiaculazione precoce, dimensioni del pene e impotenza. «Esattamente in quest’ordine», precisa Littara, che da 20 anni opera nel campo. Ma chi chiede aiuto alla chirurgia? «Soprattuto uomini che si separano dopo tanti anni di rapporto con la stessa donna. Nella loro mente, piccoli difetti sessuali, tollerati nella vita di coppia, diventano ostacoli insormontabili, tanto da impedire una nuova relazione». Insomma, uomini sicuri di sé, brillanti e senza problemi, improvvisamente si bloccano, fino a evitare rapporti intimi con nuove partner. «Ma il disagio può nascere anche se una ex, durante un litigio, ti accusa di prestazioni sessuali non proprio soddisfacenti», prosegue Littara.