Una pelle leggermente ambrata mette di buon umore, non c’è dubbio. Eppure, per far sì che il sole sia davvero amico della pelle (oltre che del buon umore) è necessario seguire alcune importanti regole.
Estate, vacanze e… sole: un cocktail di benessere racchiuso in tre semplici parole. Ma attenzione però, se è vero che quando siamo abbronzate ci piacciamo di più e ci sentiamo più…sexy è ugualmente vero che il sole può diventare un nemico dichiarato della nostra bellezza. Un’esposizione “intelligente” basta a risolvere il problema. Perché, allora, non seguire alcuni, semplici accorgimenti?
PERCHÉ LA PELLE SI SCURISCE?
L’abbronzatura è la conseguenza della “melanogenesi”, meccanismo che stimola la produzione di melanina da parte di particolari cellule delle cute, con lo scopo di creare un naturale filtro protettivo contro l’aggressività dei raggi solari. La tanto ambita tintarella, quindi, non è altro che l’espressione di un’autodifesa del nostro corpo contro l’azione aggressiva dei raggi solari.
PAROLA D’ORDINE: FOTOPROTEZIONE
La fotoprotezione consiste nella messa in opera di provvedimenti in grado di ridurre gli effetti nocivi delle radiazioni ultraviolette sulla cute. Un’esposizione al sole, infatti, se moderata e corretta può rivelarsi utile al nostro organismo perché la luce del sole è essenziale per la sintesi della vitamina D, che controlla l’assorbimento del calcio e del fosforo, ed è indispensabile per la mineralizzazione delle ossa e dei denti, perché i raggi ultravioletti hanno potere battericida e quindi uccidono molti microrganismi potenzialmente pericolosi accelerando la guarigione di ferite superficiali ed anche perché i raggi del sole possono rivelarsi utili nella cura di diverse affezioni cutanee. Un’eccessiva esposizione al sole può invece causare l’insorgenza di lesioni cutanee di vario genere e di danni alla pelle che possono essere immediati (eritemi e scottature) ma che possono rendersi manifesti anche dopo anni.
SOLE: LE REGOLE PER FARSELO AMICO
Il Ministero della Salute, accogliendo l’invito della Commissione Europea, ha aderito alla Campagna 2007 dell’Unione Europea volta a stimolare una corretta informazione circa l’esposizione al sole, per ridurre i rischi per la salute derivanti da n eccessivo assorbimento di raggi ultravioletti. In collaborazione con l’Associazione italiana delle imprese cosmetiche (Unipro), il Ministero ha stilato una serie di regole per far sì che la tintarella sia vissuta come un esclusivo momento di benessere. Vediamole insieme.
- Un’esposizione eccessiva al sole costituisce un grave rischio per la salute. E’ importante conoscere ed evitare i danni che il sole può provocare. Nessun prodotto filtra tutti i raggi UV, ma l’uso di solari appropriati protegge dai rischi del cancro della pelle, evita arrossamenti ed eritemi e previene il fotoinvecchiamento.
- E’ importante scegliere e confrontare i solari in base al tipo di pelle (fototipo), di esposizione e luogo (neve, mare, piscina, sabbia, ecc.). Utilizzare prodotti solari che offrono una protezione sufficiente, chiedendo consiglio, in caso di dubbio, al medico o al farmacista. Porre maggiore attenzione alle radiazioni solari quando si è vicini ad acqua, neve o sabbia.
- Non esporsi al sole troppo a lungo anche se si utilizza un prodotto per la protezione solare UVA+UVB. Nessun prodotto protegge totalmente.
- Evitare comunque le ore più calde (11,00-15,00) e sostare in un luogo ombreggiato fra le 11,0 e le 13,00, ricordando però che alberi, ombrelloni e tettoie non proteggono completamente dalle radiazioni solari. Controllate l’indice di UV quotidianamente, anche attraverso le pagine delle previsioni del tempo sui giornali: più alto è l’indice, più importante è proteggersi.
- Cercare di non scottarsi mai. Sopratutto quando il sole è al suo picco è consigliabile indossare una t-shirt, un cappello a falda larga e gli occhiali da sole
- Ricordatevi di avere una particolare attenzione per i bambini. Tenere i neonati e i bambini piccoli lontani dalla luce diretta del sole. Proteggerli sempre utilizzando maglietta e cappello e tenendoli sotto l’ombrellone nelle ore più calde.
- Applicare il prodotto per la protezione solare prima di ogni esposizione al sole. Il fatto di essere già abbronzati non costituisce una protezione sufficiente.
- Applicare correttamente una dose sufficiente di crema e rinnovare l’applicazione, specialmente dopo il bagno od essersi asciugati o se si è sudato molto. Non dimenticare di applicare il prodotto solare su tutte le parti del corpo esposte al sole. Per essere efficaci i solari devono essere applicati correttamente e in quantità adeguata (normalmente 35 grammi di solare per tutto il corpo, ossia circa sei cucchiaini da tè di prodotto).
- Proteggere la pelle anche durante il bagno in mare o in piscina perché i raggi ultravioletti agiscono anche quando siete in acqua.
- Utilizzare prodotti che proteggono sia dai raggi UVA che UVB. Usare prodotti solari che offrono almeno una protezione “media”, ossia un SPF (Fattore di Protezione Solare) di 15 o 20 o 25.
E DOPO?
Dopo un “bagno” di sole è importante continuare a curare la pelle con prodotti specifici in quanto la reazione immediata all’esposizione è una pelle arrossata e vasodilatata. Una volta tornati a casa, quindi, dopo essersi fatti una bella doccia, è necessario applicare emulsioni lenitivi ed emollienti (i cosiddetti “dopo-sole”). Poi, nell’arco dei giorni successivi, si verifica quasi sempre una blanda desquamazione della pelle: in tal caso bisogna privilegiare quei prodotti che favoriscono l’espulsione delle cellule morte e, nel contempo, reidratare molto la pelle che tende a disidratarsi anche per effetto del vento e dell’esposizione stessa all’aria. Anche la detersione però, rappresenta un momento importante: è indispensabile non usare prodotti sgrassanti ed aggressivi che in qualche modo potrebbero peggiorare la situazione, privilegiare gli oli ed evitare l’uso di detergenti schiumogeni.
ANCHE GLI OCCHI VANNO PROTETTI
Un sondaggio condotto nei principali paesi europei, ha evidenziato che mentre l’83 per cento degli intervistati è consapevole dei danni che il sole arreca alla pelle, solo il 4 per cento presta attenzione ai rischi cui sono esposti gli occhi. Non tutti sanno, per esempio, che l’80 per cento dell’esposizione dell’intera vita ai raggi UV avviene prima dei 18 anni, il che significa che bambini e adolescenti sono particolarmente esposti alle insidie per la vista, trascorrendo buona parte del tempo all’aperto. Una delle soluzioni che scienza e tecnologia mettono a disposizione sono le lenti fotocromatiche, cioè lenti chiare e trasparenti in ambienti interni che si scuriscono automaticamente quando vengono esposte alla luce del sole. Proteggendo dai raggi Uva e Uvb, migliorano la percezione ai contrasti e riducono l’affaticamento da riverbero.
Anche forma e dimensioni delle lenti rappresentano però due parametri importanti: lenti troppo piccole, ad esempio, sono sconsigliate in quanto permettono a una gran quantità di luce di raggiungere l’occhio e, quindi, di danneggiarlo. Ugualmente dicasi per il colore, da scegliere a seconda della situazione e del tipo di difetto visivo. In particolare: il giallo è consigliato quando si è in montagna in quanto accentua i contrasti, il blu è consigliato a chi ha difficoltà nel vedere da vicino, il rosa, con effetto riposante, è adatto per le lenti lievemente graduate, il marrone è consigliato in caso di miopia.