Tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale (STC) è un disturbo del quale si sente parlare spesso, e a soffrirne sono in primis le donne, in particolare quelle tra i 40 e i 60 anni. Per capire meglio in cosa consiste, diamo un’occhiata all’anatomia. Dentro il polso, troviamo il nervo mediano, il quale passa nel canale carpale. Quando una delle pareti di questo tunnel – più precisamente il legamento trasverso del carpo – si ispessisce, il nervo finisce per trovarsi strozzato: ecco che si manifesta la STC. I disturbi si verificano specialmente di notte e sotto forma di fastidiosi formicolii che interessano le prime tre dita, ma col passare del tempo possono trasformarsi in veri e propri dolori. Se non curata, la STC può portare all’ipotrofia dei muscoli della mano e ad una progressiva perdita di sensibilità del pollice, dell’Indice e del medio…

 

Le cause

Una volta si tendeva a dare la colpa ai lavori manuali, ma oggi si è più inclini a mettere in evidenza altre cause, legate alle caratteristiche dell’individuo. All’origine del problema vi possono essere gotta, artrosi, artrite, diabete, traumi (come per esempio la frattura del polso) e squilibri ormonali (non a caso, spesso soffrono di STC donne in gravidanza o in menopausa).

Colpa del pc?

Negli anni ’90 due studi avevano tentato di mettere in luce le vere cause della STC: allora era emerso che la sindrome è spesso collegata a gravidanza e menopausa e ad alcune patologie, quali obesità, artrite reumatoide ed ipertiroidismo. Inoltre, si era scoperto che lavori manuali intensi e traumi cumulativi al nervo mediano non sarebbero principali responsabili del disturbo, come invece si crede nell’immaginario popolare. Questi risultati sono stati confermati pochi mesi fa dall’Harvard University e dal Journal of the American Medicai Association, che hanno sfatato un altro mito: si è sempre pensato che la tastiera ed il mouse siano colpevoli di causare la STC, ma, dopo anni di sospetti e di accuse, sono stati scagionati.

Diagnosi

Per la diagnosi e per controllare l’evoluzione del disturbo, è utile eseguire l’EMG/ENG (elettromiografia/elet-troneurografia) ed esami quali il test di Tinel e quello di Phalen.

La terapia conservativa

Esistono due principali terapie per curare la STC. La prima è di tipo conservativo, e viene utilizzata in casi non gravi. Può prevedere l’uso di farmaci antinfiammatori, laser, ultrasuoni, Ionoforesi, sostegni, stecche ed infiltrazioni di corticosteroidi nel polso. Questa terapia è considerata non del tutto efficace perché, una volta interrotta, i sintomi e i dolori tendono a ripresentarsl.

L’intervento chirurgico

In alternativa alla terapia conservativa si può ricorrere all’intervento chirurgico, il quale viene normalmente eseguito senza ospedalizzazione e con anestesia locale. La procedura è semplice: si esegue tra la mano e II polso un taglio di 1,5-2 cm e viene inciso anche il legamento trasverso del carpo. In questo modo si entra in contatto col nervo mediano, che viene decompresso. L’operazione dura circa un quarto d’ora e, solita dura circa un quarto d’ora e, solita comuni sono rigidità della mano, infiammazioni, e dolori alla ferita). Si possono osservare risultati molto positivi già a partire da pochissimi giorni dopo l’intervento, ma per un recupero totale bisogna attendere qualche mese.

II tunnel carpale e la medicina alternativa

Vengono utilizzate per curare il tunnel carpale la magnetoterapia (che consiste nell’applicare calamite, generatrici di un campo magneti sulla zona interessata) e l’agopuntura. Ma ancora non ci sono prove scientifiche certe della sua efficacia in questo ambito.