Calcoli renali
Di solito, la calcolosi renale non richiede cure particolari, perché è possibile espellere i “sassolini” naturalmente, con l’urina. Si ricorre alL’ intervento chirurgico chirurgico solo se i calcoli ai reni sono così grossi da non poter essere espulsi, provocano coliche molto dolorose e mettono a rischio la funzionalità stessa del rene.
LA PREPARAZIONE
A casa: non è necessaria alcuna preparazione particolare.
In ospedale: il ricovero avviene nelle 24 ore prima delL’ intervento chirurgico di asportazione dei calcoli. Vengono fatti i controlli di routine: esame completo del sangue, elettrocardiogramma, Rx torace (se la persona ha più di 40 anni o presenta fattori di rischio per l’apparato respiratorio).
CALCOLI RENALI: L’ INTERVENTO CHIRURGICO
Nella maggioranza dei casi si opera con tecniche mininvasive, praticando una anestesia spinale che addormenta solo la parte inferiore del corpo.
Con la cistoscopia, il chirurgo infila una sonda a fibre ottiche (cistoscopio) nell’uretra per esplorare la vescica e localizzare i calcoli: sempre attraverso il cistoscopio, introduce strumenti appositi che, talvolta, riescono a afferrare i calcoli e farli scendere lungo l’uretere. Se non si riesce a farli passare, ci sono due strade alternative.
La nefrolitotomia percutanea prevede una puntura a livello del rene dall’esterno, in modo da avere una “porta” di ingresso attraverso cui far passare l’endoscopio che individua il calcolo e lo frantuma mediante ultrasuoni o laser.
Nel caso di intervento con tecnica tradizionale, invece, il chirurgo opera in anestesia generale: pratica una incisione di alcuni centimetri a livello del rene, per aprirsi un varco nei tessuti e asportare materialmente il calcolo.
Esiste anche un metodo di frantumazione dei calcoli renali con ultrasuoni, che sfrutta onde ad alta frequenza che rompono i calcoli senza dover agire chirurgicamente: i frammenti vengono poi espulsi per via naturale.
CALCOLI RENALI: LA CONVALESCENZA
Se operata con tecniche mininvasive, la persona può alzarsi dal letto la sera stessa delL’ intervento chirurgico e riprendere l’alimentazione nell’arco delle 24-48 ore successive.
Di solito, si può essere dimessi dopo 3-4 giorni.
Con la tecnica tradizionale, i tempi di recupero sono un po’ più lunghi a causa dell’anestesia generale. Le dimissioni avvengono, comunque, dopo 6-8 giorni dalL’ intervento chirurgico.
Dopo l’asportazione dei calcoli, è consigliata una dieta alimentare adeguata per evitare che queste formazioni di sali si ripresentino; è consigliato bere sempre in abbondanza.