Il by-pass corto-coronarico serve a ripristinare la normale irrorazione sanguigna del cuore in presenza di restringimenti che ostruiscono le arterie e possono provocare la morte di una parte del tessuto cardiaco per mancato afflusso di sangue (ischemia).
Gli esami necessari alla diagnosi, oltre alla visita che permette al cardiologo di valutare i sintomi, sono: l’elettrocardiogramma; il test da sforzo (che controlla il “lavoro” del cuore sotto sforzo fisico); la scintigrafia miocardica da sforzo e, eventualmente, anche ecocardiografia da stress. Una volta accertata la presenza di ischemia, si esegue una coronarografia: è l’esame specifico per L’ intervento chirurgico di by-pass, che consente di esaminare l’anatomia delle coronarie.
LA PREPARAZIONE
A casa: è necessario sospendere ogni eventuale farmaco anti-aggregante (per esempio, quelli a base di acido acetilsalicilico) almeno 8 giorni prima del ricovero.
In ospedale: se si sono eseguiti già tutti gli esami sopra elencati, il ricovero avviene il giorno prima delL’ intervento chirurgico. Si effettuano i controlli di routine preoperatoria (per l’anestesia). È necessaria una depilazione del torace.
L’ INTERVENTO CHIRURGICO
L’ intervento chirurgico di by-pass ha una durata variabile a seconda del caso (per esempio, del numero di by-pass da effettuare). Consiste, sostanzialmente, nel creare una sorta di ponte che, partendo dall’aorta, si colleghi alla coronaria malata al di là del restringimento che l’ha ostruita.
L’ intervento chirurgico avviene sotto anestesia generale e in “circolazione extracorporea” (si ferma il battito naturale e si collega la persona operata a una macchina cuore-polmoni). In alcuni casi e in alcune strutture si effettua questo intervento anche “a cuore battente”, mantenendo cioè la circolazione sanguigna naturale della persona.
Il chirurgo pratica una sternotomia: deve cioè dividere (in tutto o in parte) lo sterno della persona per poter arrivare al cuore. Per creare il ponte tra l’aorta e l’arteria ostruita, può utilizzare un’arteria del torace (mammaria): in questo caso, deve cucire la parte finale di questa arteria alla coronaria malata (sempre al di là del restringimento).
Oppure può prelevare una sezione di vena o di arteria da un’altra parte del corpo (per esempio, la safena) e poi abboccare (cioè, cucire) una estremità del vaso sulla aorta e l’altra sulla coronaria malata. In questo modo, si ripristina il normale afflusso di sangue al cuore, scavalcando (o by-passando) il restringimento.
LA CONVALESCENZA
La persona rimane circa 24-48 ore in terapia intensiva. Al terzo giorno si può iniziare l’alimentazione; nell’arco di 3 o 4 giorni, di solito, ci si alza dal letto. Si viene dimessi dall’ospedale dopo 7 o 8 giorni dalL’ intervento chirurgico.
Con il by-pass, è necessario seguire una cura a vita a base di farmaci antiaggreganti che aiutano a mantenere fluido il sangue.