È una deformazione “ad artiglio” delle dita dei piedi, causata da un’eccessiva tensione dei tendini flessori (che tirano con più forza rispetto ai tendini estensori delle dita). È un difetto associato a un sovraccarico del metatarso (cioè la parte dell’osso del piede che si trova tra il tarso e le dita). Questo problema, se trascurato, può causare artrosi e rischio di lussazione alla base delle dita.
La preparazione
A casa: è necessario fare una radiografia agli arti inferiori e un doppler per il controllo della circolazione del sangue.
In ospedale: controlli di routine per l’anestesia. Il ricovero può avvenire il giorno prima dell’intervento.
L’intervento
L’intervento avviene in anestesia locale o spinale. La durata, di solito, varia da 20 a 30 minuti.
- se il difetto è dovuto a dita troppo lunghe (e questo provoca un conflitto tra le dita e le scarpe), il chirurgo opera una osteotomia obliqua sul metatarso: pratica un’incisione sul piede e accorcia il metatarso di qualche millimetro in modo da ridurre la tensione dei tendini delle dita e, quindi, l’attrito con le scarpe.
- se il difetto è associato ad artrosi (quando è trascurato a lungo), il chirurgo compie un intervento di artrodesi. Pratica un’incisione di pochi millimetri sulle dita e asporta le estremità deformate dell’articolazione, che viene poi raddrizzata e ricomposta.
La convalescenza
Dopo questi interventi, si può riappoggiare il piede e camminare quasi immediatamente. Non comportano dolori acuti. Dopo circa 20-30 giorni, si possono calzare di nuovo le scarpe. È necessario prendere farmaci antibiotici per 5 giorni e anticoagulanti per 15 giorni.