Dopo l’anoressia la mastoplastica additiva

Bravissima in teatro, dolce e garbata in tv, Emanuela Tittocchia ritorna sull’argomento dell’anoressia che l’ha vista protagonista per tanti anni, ma questa volta non solo continua a parlare con la serenità e la forza di chi è riuscito a comprendere non solo i motivi di tanto dolore e l’errore enorme di smettere di mangiare, ma annuncia la sua ritrovata, grazie alla chirurgia estetica, terza misura di seno, quella dei 20 anni, ovvero prima della malattia.

Annuncia il personalissimo regalo e ricorda l’inizio dei suoi pensieri negativi: “Mi sono sempre sentita un po’ diversa dagli altri, A 12, 13 anni, al mare, tenevo su la maglietta perché ero un po’ cicciottella. Ma la mia non era una diversità fisica. È che a me non interessavano le cose per cui stravedevano le mie coetanee. A me importava solo del teatro e di inseguire il mio sogno: lo spettacolo, la tv. Adesso capisco che la diversità nasconde qualcosa di speciale, ma allora ci stavo male. Così un giorno decisi che, per cominciare, volevo dimagrire. Di testa mia cominciai a togliere prima il pane, poi la pasta e a mangiare sempre meno. E meno mangiavo, meno avevo bisogno di mangiare e più mi sentivo forte e consideravo poveretti quelli che non possono fare a meno di mangiare. È difficile guarire dall’anoressia perché quella di poter vivere senza mangiare è una grande utopia: che bello sarebbe non essere legati alla materia ma sentirsi solo spirito”.

Quella che Emanuela Tittocchia chiama diversità per anni  l’ha distrutta ma allo stesso tempo è stata il mezzo per ritornare a vivere, e adesso che ha acquisito una nuova maturità spiega il perché è ricorsa alla chirurgia estetica: “Ho voluto fare una cosa per me stessa e questa esperienza per me è stata una svolta. Anche per le persone, tutte vere, che ho incontrato in ospedale. Ho deciso che non voglio più avere intorno falsità e ipocrisia”.

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