Valvole cardiache

 

Gli interventi chirurgici più comuni sulle valvole cardiache (soprattutto della valvola aortica e della mitrale) sono la sostituzione o la riparazione. Gli esami necessari ad accertare lo stato di salute del cuore e la funzionalità delle valvole sono soprattutto: l’ecocardiogramma transtoracico e transesofageo, ma prima di un intervento sulle valvole va spesso eseguito anche il cateterismo cardiaco e la coronarografia.

A casa: bisogna sospendere l’assunzione di ogni farmaco anti-aggregante almeno 8 giorni prima dell’intervento. R anche necessaria una bonifica dentale (la cura di ogni carie profonda o granuloma), perché l’eventuale proliferazione di germi nella bocca può essere fonte di infezione per le valvole cardiache.

In ospedale: se gli esami preliminari sono già stati fatti, il ricovero avviene il giorno prima dell’intervento per effettuare i controlli di routine relativi all’anestesia.

L’intervento

Si tratta di un intervento chirurgico che richiede l’anestesia generale e la circolazione extracorporea (si opera “a cuore aperto”, arrestando cioè il cuore; questo comporta la necessità di collegare la persona operata a una macchina cuore-polmoni, che mantiene artificialmente la circolazione del sangue).

• il chirurgo pratica la sternotomia (l’apertura del torace attraverso lo sterno) e raggiunge le valvole interessate.

• in caso di sostituzione, il chirurgo toglie la valvola malata e ne inserisce una nuova (che può essere meccanica, cioè metallica, o biologica, cioè costruita con materiale derivato da animale).

• la valvuloplastica prevede, invece, un intervento in cui il chirurgo ricostruisce una valvola malata (di solito la mitrale) con il tessuto stesso della persona o con supporti artificiali, che aiutano la valvola a tornare nelle condizioni originarie

• si possono sostituire o riparare più valvole durante lo stesso intervento e anche associare l’operazione sulle valvole a quella di by-pass. La durata, in genere, è di 3 ore circa, ma molto dipende, ovviamente, dal tipo di lavoro che il chirurgo deve svolgere.

La degenza post-operatoria è di 6-8 giorni. Nelle prime 24-48 ore la persona operata rimane in terapia intensiva. Dal terzo giorno in poi, può cominciare ad alimentarsi e alzarsi dal letto. La riparazione delle valvole non obbliga ad alcuna cura farmacologia dopo l’intervento.

·se, invece, si è sostituita una o più valvole cardiache con protesi meccaniche, sarà poi necessario seguire una cura a vita a base di farmaci anticoagulanti (per esempio, warfarin) per mantenere fluido il sangue.

• in caso di protesi biologiche, la cura con i farmaci anticoagulanti viene di solito seguita solo per alcuni mesi. Inoltre, prima di ogni altro intervento chirurgico o di una seduta dal dentista, sarà sempre indispensabile prendere antibiotici specifici contro il rischio di endocardite batterica.